Il punto di vista dell'autore

Come nasce questo romanzo?

Una premessa. Anche se di mestiere faccio il costruttore di trame, credo che solo in parte un romanzo sia buono o meno buono grazie alla forza e alla precisione dell’intreccio. Sono sempre i personaggi a fare la differenza, insieme alla qualità della scrittura. Penso che le brume di Simenon e i perfetti congegni narrativi di Agata Christie sarebbero meno interessanti ed efficaci senza personaggi come Maigret, Miss Marple e Poirot. Comunque fra i miei modelli di riferimento non ci sono i soliti investigatori professionali, magari esperti in medicina legale, oppure i giornalisti d’assalto che spesso compaiono nei thriller anglosassoni a scandinavi di successo. Insomma eroi positivi senza macchia e senza paura. Nel delineare i miei personaggi mi sono posto soprattutto il problema del tono con cui raccontarli, e mi è venuto naturale pensare all’ironia e alla leggerezza della nostra commedia cinematografica. Commedia che significa sorriso, ma anche, nei momenti più alti, scontro di caratteri, incontro di solitudini. Mi vengono in mente i personaggi della Grande Guerra, uno straordinario romanzo cinematografico che racconta le piccole miserie e l’eroico riscatto di due sfigati sullo sfondo di una tragedia epocale. Ovviamente qui il contesto cambia: è quello di un thriller internazionale di ambientazione moderna. Inoltre i miei protagonisti non sono poi così sfigati.

Ma si tratta comunque di personaggi anomali per un thriller. Chi sono, cosa fanno?

Volevo che fossero il più possibile diversi uno dall’altro. Due tipi che, se si fossero incontrati in qualsiasi altra circostanza, si sarebbero cordialmente detestati. Un professore di storia delle religioni pieno di complessi e problemi, perseguitato da una madre onnipresente, e un manager della Sacra Corona Unita duro e implacabile ma angosciato per la misteriosa scomparsa della figlia che, scopriremo in seguito, è stata fagocitata da una setta esoterica.
All’inizio il professore e il mafioso sono reciprocamente diffidenti, ma le molte peripezie condivise in giro per l’Europa che li vedrà coinvolti loro malgrado in un complotto planetario, alla fine spianeranno la strada a una grande amicizia.

 

E con quale organizzazione o setta ha a che fare questa strana coppia di antieroi? Chi sono i cospiratori che minacciano l’equilibrio e, mi pare di capire, l’esistenza stessa del mondo?Le sette in realtà sono due. Due sette molto potenti, con un elemento in comune: entrambe paradossalmente propugnano una sorta di integralismo del Bene. Solo che una mira a restaurare il vecchio, polveroso ordine mondiale, l’altra a dissolvere anche il nuovo. Tutte e due riemergono dal passato, un passato che le ha viste protagoniste di crimini e misfatti compiuti nel nome di Dio. E sempre seguendo la loro insana interpretazione della volontà di Dio sono di nuovo pronte a tutto.

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